Riportiamo sul nostro sito un'intervista appena uscita su Lo Spazio della Politica al nostro presidente Carmelo Dragotta. Buona Lettura!
LSDP. Perché non una lobby giovani?
Per due motivi. Innanzitutto, perché il nostro obiettivo come giovani è di tornare protagonisti della vita politica e istituzionale di questo Paese. Vogliamo riprenderci il nostro posto in Parlamento e nel governo ed essere responsabili in prima persona delle scelte che la crisi sistemica dell’Unione Europea rende necessarie e che disegneranno l’Italia del 2030, cioè quella in cui vivremo noi e i nostri figli. È evidente che l’unico strumento adatto per raggiungere un simile obiettivo è un movimento politico, non certo una lobby. In secondo luogo perché l’azione delle lobby, per definizione, è volta a tutelare interessi particolari, spesso coincidenti addirittura con quelli di singoli committenti piuttosto che di un intero settore economico, mentre noi crediamo che la riscrittura in senso più equilibrato del patto intergenerazionale che lega nonni, padri e nipoti sia nell’interesse dell’intera collettività, e non solo di noi giovani. Non vogliamo creare nuovi squilibri, magari originando un conflitto tra generazioni di cui nessuno sente il bisogno. Vogliamo “solo” correggere l’attuale situazione che vede noi giovani penalizzati su tutti i fronti.
LSDP. Perché secondo voi le associazioni giovanili in Italia finora non hanno funzionato?
In realtà non ci sembra che non abbiano funzionato. Il problema, ancora una volta come per le lobby, è quello degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Oggi in Italia ci sono realtà associative giovanili di assoluto rilievo, pensiamo a Rena o a Italiacamp, solo per fare due esempi. Il punto è che queste realtà hanno deciso di non essere parti attive nelle competizioni elettorali. Non si tratta di partiti, ma di associazioni che promuovono il confronto tra i giovani e con le altre generazioni ed elaborano proposte riformatrici che “suggeriscono” ad altri di realizzare. Questo modo di agire costituisce allo stesso tempo la loro forza e il loro limite: noi crediamo che non sia più rinviabile il ritorno dei giovani in politica. Per farlo però abbiamo bisogno di collaborare proprio con chi in questi anni ha lavorato così bene e ha realizzato un patrimonio di idee che sarebbe un peccato non mettere a frutto. Se non vogliamo che la domanda che ci avete fatto diventi una scomoda verità, movimenti e associazioni giovanili devono unire le forze: il momento storico in cui viviamo è drammatico e ricco di incognite, ma proprio per questo noi giovani abbiamo il dovere di unirci e affrontare i problemi dell’Italia proiettandola nel futuro.
LSDP. Perché non provare a entrare in massa in un partito, magari sfruttando strumenti di democrazia diretta (primarie)?
Perché gli attuali partiti sono i primi responsabili dello stato di irrilevanza e di assenza di prospettiva in cui tutti noi under 40 ci troviamo. Siamo convinti che entrare in uno qualsiasi di essi vorrebbe dire legittimarli tutti, mentre la nostra condanna nei loro confronti non lascia spazio a differenziazioni di sorta. Tuttavia, pur confermando la volontà di restare fuori dai vecchi partiti, di recente abbiamo deciso, coerentemente con il nostro obiettivo di promuovere il ricambio generazionale a tutti i livelli politico-istituzionali, di lanciare la campagna
“Sosteniamo Renzi ma non il Pd”. Nella pratica, questo si tradurrà nella creazione di un comitato pro-Renzi che si chiamerà “Adesso! Noi Giovani”. Riteniamo che il 37enne sindaco di Firenze in questo momento interpreti al meglio il bisogno di rinnovamento della politica che non solo noi giovani, ma tutti gli italiani sentono come urgente. Resta inteso il fatto che nessuno degli aderenti a Noi Giovani prenderà la tessera del Pd o di altri partiti. Allo stesso tempo, fra l’altro, proprio per la nostra caratteristica di movimento privo di qualsivoglia approccio ideologico, abbiamo avviato un dialogo con
Zero+,
Outsider e
Fermare il declino e contiamo di farlo al più presto anche con
Italia Futura.
LSDP. Né ideologia, né antipolitica: basta la questione generazionale per avere successo alle urne e per governare il paese?
Noi crediamo di sì. Certo non in ogni luogo e in ogni tempo, ma nell’Italia che andrà al voto nel 2013, sedotta e abbandonata dai vecchi partiti, sfiancata dal rigorismo austero e intransigente dei tecnici e frustrata dalla totale assenza di certezze per il futuro, il “partito dei giovani”, che da sempre rappresentano la speranza di ogni comunità, se saprà lavorare in modo intelligente potrà davvero essere il partito di tutti.
LSDP. Chi sono i giovani? Esiste un’identità comune?
Nel nostro statuto abbiamo necessariamente dovuto individuare i “giovani” attraverso un criterio anagrafico, indicandoli in coloro che sono sotto la soglia dei 40 anni. Tuttavia è evidente che quello non può e non deve essere l’unico discrimine. I giovani a cui noi facciamo riferimento sono coloro che affrontano gli impegni della vita di tutti i giorni con metodi innovativi, non necessariamente in senso “tecnologico”, ma anche semplicemente attraverso un approccio nuovo, creativo, intelligente e volto a semplificare mantenendo un elevato valore aggiunto.
Volendo tracciare un ritratto dei giovani del 2012, potremmo dire che siamo immediati, volitivi, tecnologici, creativi. E soprattutto onesti e competenti, a differenza dell’attuale classe politica. Allo stesso tempo però siamo disillusi e poco inclini alla speranza, che invece infervorava gli animi dei giovani dei decenni passati. Purtroppo il tratto comune è questo, la consapevolezza che lo studio non basta, il sapere non basta, il lavoro non basta, il proprio posto nel mondo è incerto. È vero che siamo figli di un’età comoda, che ci ha spinto verso l’individualismo delle scelte al punto da farci sembrare soli. Ma è su questo che vogliamo fare leva: utilizzare la disillusione come motore per accendere le idee e la partecipazione. Scovando nelle loro tane tutte le menti forzatamente assonnate. Anche il nostro metodo è cambiato: né isolate teste pensanti né pensieri collettivi, ma singole idee che discutono tra loro e con le altre generazioni. In poche parole, ci piace pensare di poter tornare a muoverci come tessere di un puzzle.
LSDP. Come è possibile coinvolgere la stragrande maggioranza di giovani che vivono al di fuori delle grandi città, usano il web solo per cazzeggiare su FB, sono disoccupati, lavorano in fabbrica, nelle aziende di pulizie o fanno i baristi?
Nessun partito o movimento, neanche il più aperto e innovativo, può pensare di coinvolgere attivamente tutti coloro che ne costituiscono la base elettorale. Ciò che è importante, in questa fase, è lanciare un messaggio, far capire ai nostri coetanei (dirigenti, manager, precari o disoccupati che siano) e ai ragazzi che ancora vanno a scuola e all’università che mentre il nostro presente di “generazione sfigata” è stato determinato in modo così irresponsabile dai nostri genitori e dai nostri nonni negli stessi anni in cui a casa ci viziavano e ci coccolavano (duole dirlo ma è così), il nostro futuro e quello delle generazioni a venire sono nelle nostre mani. Può sembrare assurdo, ma siamo convinti che questa presa di coscienza sia la parte più difficile del lavoro che ci aspetta. Fatto questo, il resto seguirà.
LSDP. Come è nato “Noi Giovani”?
Nel più banale dei modi: all’inizio eravamo solo un gruppo di amici che si lamentavano delle reciproche sventure lavorative e di non poter programmare neanche le vacanze estive, figurarsi la propria vita nell’arco di cinque o dieci anni. A un certo punto ci siamo detti che quelle esperienze negative potevano essere messe a frutto creando qualcosa che incidesse in maniera determinante anche sulle vite degli altri giovani come noi. Così è nato NG.
LSDP. Quali sono i prossimi passi?
Il primo obiettivo è quello di presentare liste alle regionali del Lazio e della Lombardia, alle comunali a Roma e in tutte le circoscrizioni per le politiche del 2013, quindi stiamo agendo su quattro fronti: campagna associativa, scrittura del programma, comunicazione e creazione di una “rete” e di un sistema di alleanze. A proposito di quest’ultimo punto, a ottobre abbiamo partecipato agli incontri organizzati a Roma da Outsider e Zero+ e da Fermare il declino, lanciando un appello alle altre realtà giovanili per unire le forze in vista della scadenza del 2013, che noi riteniamo di valenza strategica fondamentale per il futuro di quello che abbiamo chiamato il “partito dei giovani”, e stiamo lavorando a un nostro primo evento di presentazione ufficiale.